LAVORI
RESTAURO DI UN GRADUALE DI S. GIACOMO IN LAURIA

RELAZIONE TECNICA GRADUALE DI LAURIA

 

Introduzione storica:

Le operazioni di restauro hanno interessato un volume pergamenaceo di graduale decorato ascrivibile al pieno XVI secolo, attualmente di proprietà della parrocchia di San Giacomo Maggiore di Lauria.

Presentazione e descrizione del manufatto

 Il volume è costituito da 204 carte mm 530 x 380 x 130 cc. (I cart.) + 204 + (I cart.) notazione quadrata nera su tetragramma rosso. Il sobrio apparato decorativo del codice è affidato a numerosissime iniziali calligrafiche e a sei iniziali di modulo maggiore ascrivibili alla tipologia delle fesse campite con bottoni a risparmio. La decorazione è stata eseguita usando il solo pigmento rosso.

Stato di conservazione

Il manufatto si presentava in pessimo stato di conservazione e per tale motivo è stato praticato un intervento di tipo totale

Le tipologie di danno riscontrate riguardavano la compagine, danneggiata da strappi e lacune, la legatura, compromessa su tutti e cinque i nervi di cucitura poichè le cuciture erano allentate e su alcuni fascicoli non erano presenti. Inoltre, la coperta, composta da due assi lignee rivestiste da un supporto in cuoio, era gravemente danneggiata. Di fatti, l’asse posteriore era completamente spezzata in senso longitudinale; mentre nell’anteriore vi erano lacune del supporto ligneo lungo il taglio di dorso in prossimità delle scanalature alloggianti dei nervi. La coperta in cuoio era completamente compromessa, inoltre presentava un intervento di restauro lungo il dorso, dove era stata eseguita un’integrazione, fissata con chiodi esterni sulle assi.

Lungo il taglio di testa e di piede della compagine erano presenti lacune causate da usura da contatto.

 

Progettazione

Compilazione accurata della scheda progetto e tempi di calcolo del capitolato tipo, dell’ICPAL. Tutti gli interventi sono stati attuati seguendo le linee guida del Capitolato Speciale Tecnico Tipo.

 

Rilevamenti fotografici

Sono state effettuate sequenze fotografiche di digitalizzazione integrale su tutto il volume a piena pagina; in maniera sistematica si è proceduto per documentare tutti i danni presenti per ogni singola carta recto e verso, acquisendo dati relativi alle anomalie e alle menomazioni della compagine, alle cuciture, alla coperta. Inoltre tutti gli interventi sono stati ripresi con video camera HD. Di seguito, si elencano le attrezzature impiegate:

-         Fotocamere digitali: Canon  EOS 1100 D, Canon EOS 300, Nikon D60;

-         Video camera: Panasonic Full HD.

-         File immagini JPG RGB Colore 24 bit.

Operazioni preliminari

-         Collazione

Controllo sistematico delle sequenza delle carte e della completezza del volume effettuata attraverso l’esame della numerazione.

L’operazione viene effettuata tenendo in considerazione la numerazione originale. La cartulazione (numerazione posta a matita su tutte le carte) è stata effettuata in fase di restauro.

Da questa operazione è emerso che in totale erano andate disperse 8 carte: la prima lacuna è compresa tra c. CXLVIII e c. CLIV; l’altra lacuna è determinata dall’assenza di c. CCXI.

 

Smontaggio

 

Operazione per separare i fascicoli dalla coperta e poi fra loro, attraverso il taglio del filo che unisce un fascicolo all’altro e di quello con cui sono stati tessuti i capitelli.

 

Lo smontaggio prevede la rimozione dell’indorsatura e il distacco delle contro guardie per liberare la coperta. In questo caso la coperta era ancorata alla compagine tramite 6 nervi di cucitura rotti al centro.

 

Così si è provveduto al distaccato delle controguardie con soluzione idroalcolica, per tamponamento tramite soluzione composta per 80% da alcool e 20% da acqua deionizzata con l’ausilio di Tylose MH300P e generatore di vapore freddo ad ultrasuoni. Distaccate le controguardie, si è separata la coperta dalla compagine tagliando i pochi lembi residui dei nervi ancorati tra coperta e compagine, poi è stata effettuata la rimozione dei resti dell’indorsatura e pulito il dorso dai collanti e residui di pelle. L’indorsatura era costituita da bande in cuoio posizionate nelle caselle tra i nervi di cuciture. Successivamente, sono stati recisi i fili passanti al centro di ogni fascicolo e ogni bifolio è stato separato dall’altro iniziando dal centro del fascicolo, da cui passa il filo di cucitura; si è proceduto così per ogni fascicolo della compagine fino all’ultimo della serie, adiacente con il dorso della coperta. In tal modo, è stato possibile asportare interamente i nervi con i rispettivi resti di cucitura.

 

Indagini Diagnostiche Spettroscopiche

 

Sul manufatto sono state eseguite indagini spettroscopiche condotte in seno al Laboratorio di Chimica-Fisica dell’Università del Salento diretto dal prof. Ludovico Valli con l’ausilio del dott. Gabriele Giancane.

 

La tecniche analitiche definite spettroscopiche, totalmente non invasive, sono basate sull’interazione tra la materia e radiazioni elettromagnetiche. Lo studio dell’intensità e della tipologia di tali interazioni, può essere molto utile a scopo qualitativo per identificare gli elementi caratteristici o composti chimici del campione analizzato e a scopo quantitativo per determinarne la concentrazione negli stessi.

Nello specifico ci si è avvalsi di spettroscopia infrarossa (IR), anch’essa basata sui principi già illustrati, e che si caratterizza nello specifico per l’intervallo spettrale utilizzato, l’infrarosso appunto, la cui energia è sufficiente per far vibrare in maniera specifica i gruppi funzionali delle molecole presenti nel campione che possono essere così rivelati.

 

Lo spettro di assorbimento infrarosso permette quindi di determinare, attraverso i gruppi funzionali, la struttura di alcune molecole contenute nel campione, costituendone un’impronta digitale. La tecnica è molto usata soprattutto nel campo dell’analisi dei pigmenti e del materiale di natura organica (residui di alimenti, tessuti, ecc.).

 

Nello specifico, la caratterizzazione chimica, è stata effettuata mediante Spettofotometro Infrarosso a Trasformata di Fourier (FT-IR), su tutti i materiali componenti i codici: pergamena, spago di cucitura, assi lignee, pelle della coperta, cuoio di nervi e capitelli, resti di collanti.

 

Operazioni di pulizia a secco e sgommatura.

Operazione dedita ad eliminare incrostazioni solide di vario tipo e polveri resistenti e superficiali sparse su tutta la superficie della compagine.

Intervento eseguito con pennelli morbidi, lancette, bisturi e gomma Wishab; tutte le carte sono lavorate attraverso tali operazioni. La maggiorparte dei supporti presentava deiezioni di insetti, aloni determinati dallo scioglimento di gocce di cera e polveri di vario tipo, polveri sottili, micro particelle di inchiostro di colore nero. Inoltre, nell’angolo tra taglio di piede e taglio anteriore erano presenti vistose zone di unto di grasso, causate dalla manipolazione per la consultazione.

Operazioni per via umida.

Serie di operazioni che richiede il contatto del materiale da restaurare con soluzioni acquose e non. Test di solubilità e variazioni cromatiche delle mediazioni grafiche.

Sul materiale membranaceo sottoposto a trattamento per via umida sono stati effettuati Test Tampone (figg. con soluzioni alcolica, acquosa e idroalcolica per valutare la solubilità dell’inchiostro e del pigmento rosso. Da ciò è scaturito che:

 

-         Nero: tendenzialmente non solubile, eccetto in alcuni casi;

-         Rosso: non solubile;

 

Solubilità
Inchiostri/pigmenti

Sol. Alcolica 100%

Sol. Acquosa 100%

Sol. Idroalcolica 20-80%

Nero

no

si

No, eccetto in alcuni casi

Rosso

no

no

no

 

Accertata la stabilità degli inchiostri, è stato possibile accedere alla successiva fase di pulitura. Si è utilizzata una soluzione idroalcolica composta per l’80% da alcool etilico e per il 20% da acqua deionizzata, procedendo per tamponamento e vapore freddo ad ultrasuoni, mediante cella di umidificazione. Tale operazione ha svolto anche un’importante funzione di ammorbidimento temporaneo del supporto membranaceo.

Distacco Vecchi Restauri

Contestualmente alle operazioni di pulitura, sono state effettuate le rimozioni dei vecchi interventi di restauro, eseguiti presumibilmente nel corso del tempo per tamponare momentaneamente danni quali strappi, tagli e lacune, causati dall’utilizzo maldestro o improprio del manoscritto.

Nello specifico, le lacune del primo e dell’ultimo fascicolo del volume sono state causate dalla perforazione dei chiodi delle borchie; altre lacune sono state determinate da un utilizzo e da consultazione impropria. Inoltre, si segnala la presenza di tagli causati per asportare alcuni pezzi di supporto decorato e non.

Le integrazioni asportate erano costituite prevalentemente da supporto cartaceo e membranaceo, quest’ultimo proveniente da altri testi, adesi con colle di materiale organico di origine animale e vegetale. Per la rimozione, sono state effettuate preventivamente operazioni di ammorbidimento mediante soluzione idroalcolica. Dopo la rimozione del materiale adeso, si è proceduto all’asportazione del collante residuo mediante uso di metilcellulosa TYLOSE MH-300P al 2% e/o saliva sintetica.

 

Ammorbidimento permanente delle pergamene

Operazione che permette di restituire flessibilità alle pergamene gravemente disidratate e indurite.

L’intervento è stato eseguito per idratare e ammorbidire i supporti membranacei, in quanto notevolmente induriti e disidratati. Le operazioni sono state realizzate tramite tamponamento con soluzione di alcool etilico e polietilenglicole 200 in proporzioni 50% e 50%. L’operazione è stata ripetuta per due volte su tutte le carte recto e verso, e successivamente tamponate con alcool etilico puro al fine di rimuovere i residui ed eccessi di soluzione precedentemente impiegata.

Spianamento, tensionamento e distensione

Operazione volta a restituire planarità al supporto attraverso l’eliminazione o l’attenuazione di ondulazioni, deformazioni, grinze e contrazioni.

Preventivamente a questa fase di trazione al telaio e spianamento, è stato necessario eseguire un ammorbidimento temporaneo con umidificazione della pergamena mediante nebulizzazione con soluzione idroalcolica. Successivamente, la pergamena è stata sottoposta a lieve trazione su telaio per restituirle planarità.

Le pergamene sono state interfogliate tra carte reemay, carte assorbenti e cartone di pasta di legno e sottoposti sotto pressa con lieve pressione per consentire una stabilità e uno spianamento dei supporti.

 

Risarcimento manuale delle pergamene

Operazione di restauro di una pergamena lacera o lacunosa mediante apposizione con adesivo di carta giapponese

Tutte le carte della compagine interessate da tagli, lacune e strappi, sono state sottoposte ad interventi di restauro mediante tecniche e metodologie idonee a seconda della tipologia del danno.

Per danni di tipo lacunoso, è stata impiegata carta giapponese di spessore e colore idoneo al supporto implicato. La metodologia impiegata è la “toppa a sandwich”, realizzata con due supporti cartacei che insieme costituiscono lo spessore del supporto in oggetto. Gli interventi sono stati effettuati con l’uso di collante metilidrossietilcellulosa MH-300P utilizzata in diverse concentrazioni (2 - 4%).

Per strappi e tagli è stato impiegato velo pretrattato con resine acriliche Plextol B500 e Acrilico E411 in soluzione acquosa e/o estratto di fiore di pergamena, fatti aderire mediante colla d’amido unita a Tylose MH 300 p al 4%. Su alcune carte sono state realizzate braghette di prolungamento, mentre alcuni bifoli sono stati reintegrati della rispettiva carta dispersa.

Ricomposizione dei Fascicoli

Operazione volta a ricostituire, sulla base della collazione, la corretta sequenza delle carte e dei fascicoli.

Una volta estratti i supporti dalla pressa, dove erano posti sotto lieve pressione tra remay, carta assorbente e cartone di pasta di legno si è iniziata la fascicolazione facendo attenzione a ricollocare esattamente le carte nella posizione iniziale prima dello smontaggio e ricomporre tutti i fascicoli per la preparazione della fase di cucitura.

 

Preparazione fogli di Guardia

Fascicoli, talvolta carte singole, in carta o pergamena, posizionate fra i contro piatti e la compagine del volume a protezione delle carte. La carta incollata al contro piatto prende il nome di controguardia.

Sono stati allestiti i fogli di guardia 1 - 2 e 3 - 4. I bifolii, uniti lungo i margini interni con adesivo Tylose MH300P, sono stati avvolti da una striscia di lino di pari altezza. Tale striscia di lino è stata incollata lungo la linea di piegatura dei foglio di guardia 4, con superficie di adesione di pochi millimetri, mentre è stata lasciata libera sul recto del foglio 1. Questa aletta mobile di lino è stata incollata sul contropiatto dopo che sono state terminate le operazioni di fissaggio dei nervi. Il filo di cucitura è stato fatto passare al centro tra i fogli 3-4, dello schema descritto, ed è stato invertito per i fogli di guardia posteriori

Allestimento telaio e cuciture

I supporti di cucitura vengono fissati al telaio paralleli tra loro, spaziati e posizionati su tracce originali. La cucitura è un’operazione essenzialmente meccanica che serve a tenere unita la compagine del libro.

Si è deciso di realizzare una cucitura su sei doppi nervi fesi in cuoio con passaggio a spina di pesce a pieno punto. I nervi sono stati rinforzati con una struttura in pergamena.

Indorsatura

Questa operazione ha un triplice scopo: compensare, fino ad uniformarla, la superficie del dorso dei fascicoli sia cuciti su nastri che su nervi; consolidarla ed irrigidirla per quel tanto che serve ad una corretta apertura del volume e sostenere in modo più compatto ed uniforme il libro.

Dopo aver posizionato il graduale nel torchietto batti dorso, se ne è modellato il dorso secondo un lieve tondo, a cui è seguita l’operazione di applicazione della carta giapponese tra le caselle, fatta aderire con Tylose MH-300P al 4%. Nel secondo passaggio sono stati inseriti doppi tasselli di carta giapponese e successivamente un altro supporto di lino preparato con struttura a pettine .

Restauro assi lignee e sistemi di ancoraggio

Operazione volta ad unire il corpo del libro ai quadranti o direttamente alla coperta. L’ancoraggio o assemblaggio vengono effettuati tramite i supporti di cucitura e/o i supporti dei capitelli e/o le alette dell’indorsatura.

 

Dalle assi sono stati asportati tutti i chiodi che erano stati impiegati per fissare i nervi di cucitura e che avevano causato diverse lesioni sia nella compagine che nella coperta.

Per restaurare le assi lignee, sono state eseguite delle infiltrazioni di collante Vinavil 59 in tutte le lesioni. Successivamente, le assi sono state stuccate con pasta di legno e poi spianate per rimuovere lo stucco in eccesso. Dopo, sono state  realizzate le nuove scanalature sulla base di quelle già esistenti, per alloggiare i nuovi nervi di cucitura e i capitelli. Il fissaggio delle assi alla compagine è avvenuta tramite impiego di Tylose MH300p al 5% e Vinavil 59. In percentuale 50/50% e chiodi in legno.

 

Rivestimento delle assi con coperta in cuoio e montaggio.

La coperta può essere realizzata in cuoio o in altro materiale; le assi lignee possono essere foderate con cartoni.

Il rivestimento è stato realizzato con pelle a concia vegetale, opportunamente tagliata, quadrata e scarnita a mano lungo il perimetro. Per farla aderire si è impiegato del collante misto, metilidrossietilcellulosa al 6% e vinavil 59, rispettivamente in percentuali 90% - 10%. In fase di ribattitura dei rimbocchi, è stato inserito uno spago all’interno della cuffia come ulteriore rinforzo.

 

 

 

                                             Il Responsabile

                                                   Dir. Tec Giuseppe De Filippis