LAVORI
2014 RESTAURO VOLUMI DELLA BIBLIOTECA COMUNALE DI OSTUNI

N. 15 volumi a stampa della Biblioteca Comunale di Ostuni

 

STATO DI CONSERVAZIONE.

Esemplari a stampa su supporto cartaceo, cuciti su due/tre nervi singoli in spago. Volumi di piccolo e medio formato, in cattivo stato di conservazione. Presenza di camminamenti d’insetti, gore e lacune  in gran parte della superficie del supporto cartaceo. Coperte in pergamena totalmente deteriorate.

INTERVENTI

  Progettazione degli interventi di restauro

La scheda progetto, compilata dal personale tecnico del laboratorio, riassume, in una visione d’insieme, lo stato di conservazione dei volumi, le caratteristiche dei danni riscontrati ed evidenzia le cause della compromessa integrità di tutte le componenti del documento. Sulla base di questa preventiva ricognizione sono state valutate le tecniche e metodologie da impiegare nella fase di restauro.

 Rilevamenti fotografici

Sono state realizzate diverse sequenze fotografiche, in digitale ed alta definizione, al fine di documentare lo stato di conservazione dei volumi al momento dell’acquisizione, tutte le fasi del restauro , l’allestimento della nuova coperte e dei contenitori. Utilizzando un obiettivo macro, è stato possibile fotografare nel dettaglio alcune delle carte presenti nel volume al fine di approfondire la conoscenza sulla tecnica di esecuzione dell’intervento.

L’osservazione allo stereomicroscopio delle carcasse di insetti e muffe ritrovate all’interno del libro durante la fase di smontaggio ha permesso di identificare la loro famiglia di appartenenza.

  Smontaggio

Durante la fase di smontaggio, eseguita utilizzando bisturi, forbici e spatole, il volume è stato scucito e sono stati asportati i resti dei fili di cucitura che attraversavano il centro dei fascicoli. In presenza di volume, con  cuciture a sopraggitto, in quanto carte singole sono stati recisi i fili che sostenevano il blocco delle carte. 

 Anobidi.

Il Lepisma saccharina meglio noto con il nome pesciolino d’argento appartiene alla famiglia Lepismatidae composta da più di 200 specie. La presenza di questi insetti è stata segnalata in numerosi paesi con clima temperato, tropicale e subtropicale. I lepismidi vivono negli ambienti umidi e hanno abitudini notturne. Le femmine depongono le uova in luoghi ripartiti e nascosti. Essi si nutrono di amidi (per esempio adesivi di origine vegetale), tessuti di nylon, lino e cotone e la carta. Avendo inoltre bisogno di piccole quantità di proteine, si cibano anche di insetti morti e colle di origine animale. I lepismidi provocano erosioni superficiali e contornate

Pulizia a secco

Gli interventi di pulizia a secco sono stati eseguiti tenendo conto dello stato conservazione dei volumi ed evitando azioni abrasive sulle carte danneggiate. L’intervento è consistito nell’asportazione delle polveri superficiali, deiezioni di insetti e frammenti di collanti dalla superficie delle carte mediante leggere pressioni con aghi, bisturi, pennellesse e un depolveratore per libri.

Interfoliazione e lavaggio

Al fine di identificare la tipologia di lavaggio più idonea e meno invasiva per il volume, sono stati effettuati preliminari test tampone sugli inchiostri e sul supporto cartaceo che hanno dimostrato la non solubilità dei primi e un pH (misurazione del grado di acidità o alcalinità del supporto) pari a 4.75 per le carte. La misurazione è stata effettuata con un pHmetro ad elettrodo piatto.

Le carte sciolte sono state interposte tra reemay (tessuto non tessuto) al fine di preservarle da sollecitazioni dovute alla manipolazione e al contatto per immersione con l’acqua deionizzata a temperatura compresa fra i 25-30 °C durante la fase di lavaggio in vasca termostatica.

Deacidificazione

Avendo riscontrato un’eccessiva acidità di tutte le carte, si è proceduto con un intervento di deacidificazione. Esso consiste nel trattare il documento con una soluzione a base di sostanze alcaline che neutralizza l’acidità, causa principale del degrado della cellulosa, dei supporti e degli inchiostri, e ne inibisce la futura insorgenza. Il trattamento di deacidificazione va effettuato sempre dopo il lavaggio. Nel presente caso si è deciso di operare per immersione in una soluzione di bicarbonato di calcio che ha la funzione, penetrando nelle fibre della carta, di elevare il PH del supporto rilasciando una riserva alcalina contro l’acidità.

 Restauro meccanico (leaf casting)

Si è proceduto con il restauro meccanico delle carte in quanto il volume presentava gravi danni causati da camminamenti di insetti in tutte le carte. L’intervento di restauro meccanico ha consentito di risarcire tutte le lacune e le lacerazioni reintegrando le parti mancanti del documento. Tra le fibre di cellulosa depositate nelle parti mancanti e quelle del supporto originale si instaurano gli stessi legami chimici presenti all’atto della fabbricazione della carta. Contemporaneamente alla fase di reintegro si è proceduto alla collatura. Essa consiste nel porre sul supporto, dopo l’aspirazione dell’acqua, un reemay precollato con tylose MH300P al 2% che consente di reintegrare la percentuale di colla dispersa dal supporto durante la permanenza in acqua.Sul verso di tutte le carte dei volumi restaurati meccanicamente è stata posta una velatura per rinforzare il supporto cartaceo e tenere ben salde le fibre di cellulosa reintegrate. Il velo usato è Tengujo 56100.

 Asciugatura

L’asciugatura è stata effettuata in due tempi. Inizialmente le carte sono state poste tra carte assorbenti e cartone di pasta di fibra vegetale in modo da formare una pila. Questa è stata poi messa sotto pressa a lieve pressione al fine di assorbire l’eccesso di acqua. Dopo circa 10 ore, sono stati sostituiti i fogli assorbenti ed è stato ripetuto il processo fino a quando le carte sono diventate umide. A quel punto, sono state poste su stenditoi e lasciate asciugare a temperatura ambiente. Successivamente è stato realizzato, con particolare cura, il distacco delle carte dai reemay usati per l’asciugatura facendo attenzione a non causare ulteriori danni alle lacune risarcite con polpa di cellulosa.

 Rifilatura

La rifilatura consiste nell’asportazione lungo i margini degli eccessi di cellulosa e di carta giapponese utilizzate per il restauro. Questa fase è stata eseguita a mano utilizzando delle forbici rispettando i margini originali delle carte.

Collazione

La collazione consiste nel controllo e ricollocare carte e fascicoli al loro posto di origine verificando che non vi siano incoerenze. Una volta effettuata, l’insieme dei fascicoli è stato posto sotto peso esercitando una lieve pressione della durata di circa 24 ore al fine di permettere alla carte di assestarsi prima di procedere con la cucitura. Nel frattempo, utilizzando carta ingress acid free, sono state preparate le carte di guardia (carte bianche interposte tra i piatti e il volume) costituite da due bifolii nella parte anteriore ed altri due in quella posteriore.

Cucitura

Prima di iniziare la cucitura del volume, sono state operate delle scelte sui materiali da utilizzare al fine di operare nel rispetto delle tracce originarie dei fili di cucitura e, allo stesso tempo, per il recupero della funzionalità del volume. La cucitura è stata realizzata a mano su un telaio preparato con due/tre nervi  con anima in spago di canapa grezza posizionati sulle antiche tracce di cucitura. É stata realizzata una cucitura a tutto punto riproducendo la tipologia originale.

 Indorsatura

Questo intervento ha tre funzioni importanti: compensare, fino ad uniformare, la superficie del dorso; consolidarla ed irrigidirla quanto basta per una corretta apertura del volume; sostenere con compattezza e uniformità il volume quando viene posizionato sugli scaffali.

Per i registri si è operato nel seguente modo: dopo aver dato il tondo al dorso del libro, precedentemente stretto nel batti dorso, sono state posizionate delle strisce di carta ingress acid free tra i nervi e fissate con collante misto composto tra Tylose MH300p e Vinavil 59 a bassa percentuale. L’intervento è stato ripetuto due volte. Dato il notevole spessore e il grande formato dei libri, sono state inserite due bande in tela di canapa grezza tagliate a pettine e ricadenti su entrambi i piatti formando le alette su cui andranno ancorati.

 Allestimento e montaggio della nuova coperta

L’ultimo intervento è consistito nella realizzazione di una nuova coperta. Essa non è altro che il rivestimento dei piatti e del dorso e serve essenzialmente a proteggere le carte. I materiali solitamente utilizzati sono il cuoio, la pergamena, la tela e la carta. Le coperte possono essere di diverse tipologie e prendono il nome dai materiali e le tecniche impiegati.

La coperta dei volumi in piena pergamena semofloscia è stata realizzata con la tecnica dell’incartonatura. I piatti montati sono in cartone durevole per la conservazione accoppiato che hanno il compito di equilibrare le trazioni e dare più consistenza alla coperta. Sono state inoltre recuperate e restaurate due coperte, una in cuoio, l’altra in pergamena floscia.

Tutti gli interventi sono stati eseguiti secondo le direttive tecniche dell’ICPAL (Istituto Centrale per il restauro e la conservazione del Patrimonio Archivistico Librario di Roma.